Toni Tàn
Furono tra gli ultimi abitanti di Ghio. Donna di carattere e al contempo di modi antichi fu Rovera Margherita , detta Tìn de Giàn, madre di Antonio e Spirito Rovera.
Furono tra gli ultimi abitanti di Ghio. Donna di carattere e al contempo di modi antichi fu Rovera Margherita , detta Tìn de Giàn, madre di Antonio e Spirito Rovera.
Questo stranòm è successivo al tempo in cui la famiglia Chiapello viveva stabilmente a Ghio.Indica infatti la cittadina Nizza Monferrato in cui la famiglia si è fermata per esercitare stabilmente in zona il mestiere di acciugai.
Pomero Giovanni, Gianìn, fece l’acciugaio ambulante scendendo dalla montagna fino al Roero e anche all’Alessandrino. Conosceva bene le persone dei paesi in cui si fermava e con loro intesseva rapporti di amicizia. Nel Roero andava con i giovani a cantare la Questua delle uova durante la Quaresima. Tornato a vivere stabilmente in montagna, la moglie… Read More Famiglia Gianìn Pritulìn
Persone di indole mite, abitavano la prima casa della Borgata. Chiapello Giovanni Spirito accudiva i propri terreni mentre la moglie Margherita allevava un po’ di galline che vendeva agli altri abitanti della borgata.Anche loro furono tra le ultime famiglie a lasciare la Borgata per vivere in città.
Chiapello Costanzo fu, negli anni ’60, il muratore ufficiale della borgata Ghio. Non solo ma fu nominato Cantoniere della strada, dopo la costruzione della stessa, sempre negli anni sessanta.Aveva per qualche anno svolto l’attività di acciugaio nella zona di Nizza Monferrato, ma poi era tornato a Ghio.
La famiglia deve il proprio stranòm all’indole pronta, che si “accende” facilmente come un brichèt, un fiammifero. Emigrarono prima a Bistagno e poi a Torino dove per anni gestirono alcuni banchi di vendita acciughe a Porta Palazzo.
Un aneddoto tramandato di padre in figlio spiega l’origine dello stranom e ci informa sulla testardaggine di questa famiglia.Si raccontava che un antenato, cercando di spaccare un masso dicesse: “Tu sìs pèiro, mi sìu Ròccio, èiro vién chi ch’ià la tésto pi düro!(trad: Tu sei pietra io sono Roccia adesso vediamo chi ha la testa… Read More Achei de Roccio
Una famiglia numerosa, quella di Rovera Maria e Rovera Giuseppe. 13 figli, di cui 7 figli maschi che suonavano tutti la fisarmonica a bottoni. Da uno di loro, Magno, nascerà Sergio Rovera, che, in Francia, diverrà Campione internazionale di fisarmonica.Tre dei fratelli si trasferirono infatti a vendere acciughe salate in Francia, sulla Costa Azzurra.
Lo stranòm della famiglia si rifà all’origine della stessa da Gerbido, in valle Grana.Tra le ultime famiglie che vissero stabilmente a Ghio, allevavano mucche e vendevano il latte ai borghigiani che tornavano alla borgata nel fine settimana. Avevano anche una mula.
Il giovanissimo acciugaio Pinìn Rovera, a 11 anni tirava il suo carretto dai Tetti verso le Langhe.La gente chiamava la famiglia di Pinìn “Achei de Rocio”, quelli di roccia.Quand’ero bambina mi dicevano che il mio trisnonno, cercando di spaccare un masso diceva: “Tu sìs pèiro, mi sìu Ròccio, èiro vién chi ch’ià la tésto pi… Read More Famiglia Achei de Roccio