Il 31 luglio 2022 presso la Borgata Ghio di Dronero (Cn) si è svolto un momento di aggregazione per la Comunità sui temi dell’acqua nella tradizione della Borgata Ghio, per valorizzare e promuovere il territorio coinvolgendo i discendenti dei vecchi abitanti e le famiglie interessate ad attività turistico culturali della Val Maira.
La giornata si è aperta con una camminata ai “luoghi dell’acqua” guidata da esperti, oltre a interventi e testimonianze sul ruolo dell’acqua nella vita della Borgata e nella tradizione orale.
In mattinata è stata inaugurata presso la sede dell’Associazione la Rassegna fotografica 1940-2022: Ghio, i luoghi dell’acqua, che i partecipanti hanno potuto visitare durante la giornata.
Le attività della giornata del 31 luglio sono state precedute sia dai lavori di sistemazione dell’alveo del torrente Bedale, sia dalla costruzione di un nuovo “Bacias” vasca tradizionale dell’acqua, commissionata ad un artigiano della zona che è stata inaugurata durante le attività della giornata.
Programma
- ore 10:30 Rassegna fotografica 1940-2022: Ghio, i luoghi dell’acqua.
- per il lavoro: – Bacias, – Baciasèt
- per dissetarsi e curarsi: -Font dal Bial
- nell’ immaginario: – Font d’aram
- nella pratica religiosa: – Acqua benedetta
- ore 12:30 Buffet con prodotti della Valle Maira
- ore 14:30 Letture sull’acqua tratte dalle Storie da Codighiu, dalle interviste di inizio ‘900, dai proverbi locali
- ore 15:30 Stefano Vegetabile (agroecologista):
– l’acqua nelle culture antiche
– acqua che scende, acqua che sale
– l’irrigazione secondo i principi dell’agroecologia
- ore 15:45 Inaugurazione del nais del Baciaset: lavorazione della canapa a Ghio negli anni ‘30
- 16:30 Proiezione: Il Biàl: suono e forme dell’acqua
Con il Patrocinio di

Con la collaborazione di:
Libreria Milton di Alba
Unitre Alba
Associazione Verdebaleno Alba

Immagini della giornata






Inquadramento dell’iniziativa
L’acqua, elemento fondamentale nella vita del borgo, è presente in molti toponimi:
La Fònt d’aram
Al Puntèt, fino agli anni ‘50, mosse dall’acqua del Biàl, giravano le macine del Mulìn de Bèp, per macinare il grano, battere la canapa, estrarre lu vìn de pùm.
Al Baciàs, fino agli anno ‘60, si abbeveravano gli animali e le donne lavavano i panni sulla lavùira.
Al Baciasèt, era facile raccogliere acqua per farne dei naìs, pozze dove mettere a naissàre (ammollare) la canapa.
Alla Fònt dal Biàl, due sorgenti di acqua oligominerale molto buona, freschissima e nutriente, vanto della Borgata.
L’acqua è presente in numerose “Storie da Codighiu”, racconti tradizionali della Borgata, già documentati dall’Associazione:
Quella che la matrigna l’aveva buttata nel pozzo
E si trova nelle testimonianze raccolte tra i vecchi abitanti della Borgata:
L’acqua non arrivava fino agli anni ‘50 nelle case della Borgata. Solo successivamente, grazie al muratore della Borgata, Chiapello Costanzo, classe 1909, gli abitanti hanno organizzato un piccolo acquedotto di Borgata.
L’acqua, quasi simbolo della borgata Ghio, è presentata con orgoglio anche in una cartolina degli anni ‘50:
“O chiare o fresche acque del Ghio,
voi siete davver una benedizion di Dio.
Efficaci in voi si contengon virtù,
per sale a bervi quassù!
Per la vostra bontà vi lodo anch’io
e l’orecchio si diverte al vostro mormorio…”

Il Bacias
Il Baciàs era un abbeveratoio per gli animali e, sulla grande pietra (lavùira) che ne copriva una sezione, le donne andavano a lavare i panni. L’acqua arrivava da una sorgente situata a metà strada tra Ghio e Assarti, ma non era buona come quella della sorgente del Biàl.
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