Testimone: Anna Rovera nata a Dronero il 27/02/1909, morta a Bra nel maggio del 2002
Intervistatrice: Elena Rovera
Luogo e data della registrazione: Bra, 22 marzo 1996
C’era una volta una regina che un giorno erano lì, come noi facessimo qua, sul suo balcone con le sue amiche , non so, che prendevano il sole e allora lì sotto loro c’ era la strada, è passata una vecchietta, una vecchietta, sai di quelle vecchiette , un po’ piccole. Oh, la regina dice che vedendo quel si è messa a ridere, e invece quella donnetta si è offesa, dice che in un attimo è diventata alta e quando è stata lì davanti alla regina, ha dette: “Guai, guài, guai!”, e la regina è stata turbata. Quella è andata, se n’è di nuovo andata, si è di nuovo abbassata e ha fatto la sua strada e le amiche le han detto: “Ma forse questa voleva qualcosa, delle cose.” Ma la regina, ma la regina gli è venuto da ridere a vedere quell’esserino così.
Ma la regina era incinta, doveva comprare un bambino, e quella vecchietta che era venuta fino a lì, gli ha detto: “Guai, guai, guai.” e l’ha maledetta.
Allora la regina, è passato un po’ di tempo, ha comprato un bambino, ha comprato un bambinetto piccolo che sembrava un bamboccio, un bambinetto che sembrava proprio un bamboccio. E poi quel bambino non cresceva, non cresceva, era sempre piccolino, e allora era tanto piccolo così che i suoi fratelli lo chiamavano Petin Menin. E lui veniva, cresceva nell’età perché, ma sempre piccolo, e allora pure, quando sua mamma allora ha detto, se lo, se lo facevano guardare dai suoi fratelli e dagli ospiti che erano, lo portavano nel parco e sua mamma diceva sempre di guardarlo ai suoi fratelli. E quello allora infatti cresceva come gli altri bambinetti nella mente, era venuto un po’ birichinetto, un po’ birichinetto. Io mi son sempre fatta quell’idea che era il nostro prato al Bial, sai che c’è quelle drave d’estate; allora che un giorno era al pascolo, al pascolo così, c’era le mucche e, da far andar matti i suoi fratelli, quello era piccolo, la mamma gli diceva che lo guardassero, oh, sì, sì che ha pensato delle mucche lui, si è nascosto sotto una delle drave, sai le drave, era piccolo, si è nascosto e la mucca, passando di lì, ha mangiato l’erba e ha mangiato anche Petin Menin, e ha mangiato Petin Menin. I loro sono andati a casa, Petin Menin non sapeva che cosa aveva fatto loro han detto: “E non 1’abbiamo più trovato, non 1’abbiamo più trovato e cosa volete fare? Non l’abbiamo trovato.”
E allora, anche lì, Petin Menin nella pancia della mucca si nutriva un po’ del latte, il latte della mucca, ma poi non è che le piaceva stare lì dentro chiuso, voleva di nuovo essere fuori, è per quello che gli diceva quel che andava a prendere il latte, la mucca non ne aveva più tanto latte, perché Petin Menin mangiava la sua razione. Quello diceva :’Morio, dame lu lac”, e Petin Menin diceva : “Morio,dame lu lac”, e questa dice, gli sembrava di sentire una vocetta, à dì: “Cosa c’è, che cosa c’è in questa mucca che?, e lui diceva di nuovo: “Morio, dame lu lac”, diceva: “Morio dame lu lac”.
Pazienza. E’ passato un po’ di tempo, Petin Menin era stufo di stare lì dentro, allora Petin Menin gli diceva alla mucca: “Cagame, morio.”, l’altro diceva: “Moria, dame lu lac”, invece Petin Menin diceva :”Cagame , morio”. Finché un giorno la mucca era al pascolo, era al pascolo e ha fatto la cacca, combina, ha fatto anche Petin Menin.
Ohhh, ha fatto Petin Menin, allora loro l’hanno preso, a me mi sembra che erano al Bial, che l’ha fatto nell’acqua, , l’ha fatto e l’hanno preso, lo hanno lavato, han fatto il bagno e poi era di nuovo Petin Menin, era di nuovo Petin Menin, ma non cresceva mai, non era cattivo, era giudizioso nella mente, ma non cresceva. E loro l’avevano fatto guardare dai dottori, ma i dottori non sapevano cosa fargli, non sapeva cosa fare, lui passava il tempo.
Mentre che un giorno, son passati degli anni, un giorno era di nuovo al pascolo, sai i re hanno le tenute, e portano sempre le bestie fuori, una cosa e un’altra, e loro Petin Menin lo portavano sempre, tra che voleva andare, tra che aveva già solo quella soddisfazione , e Petin Menin era al pascolo, mentre è passato quella vecchia quella vecchietta che sua mamma l’aveva maledetta, è passata quella, Petin Menin sì che sapeva, e lì c’era un cespuglio, sai che le more, le more fanno i cespugli, hanno le spine e quella vecchietta è andata a prendersi delle more, ma prima, prima
di andare lì nel, aveva visto Petin Menin, ma quello non sapeva di niente, ma sai come si fa, quella vecchietta gli ha detto: “Oh, che bel principe che sei”, perché si ricordava di quello che gli aveva detto alla mamma a Petin Menin. Allora quella vecchietta è andata a prendersi, mangia, mentre che era lì che mangiava delle more, è arrivato un grosso uccello, un uccello che la batteva sulla testa, la picchiava, oh, la vecchietta dice che non poteva più, gli si era, quelle rome gli si erano avvinghiate nella testa in terra , e non poteva più svincolarsi. Allora Petin Menin ha visto quello lì, à dì: “Ma quella vecchia non si può….? Allora Petin Menin ha guardato si è preso un bastone, si è preso un bastone, è andato lì, ha picchiato quell’uccello, lo picchiava quell’uccello, finché l’uccello è scappato e la vecchia era già tutta sanguinante, perché attaccata a quelle rome, allora Petin Menin l’ha aiutata col bastone, abbassava le rome, gli ha dato la mano, l’ha liberata, è venuta fuori la vecchia, allora la vecchia ha visto così, allora si vede che si è ricordata perché, allora gli ha detto: “Oh, che bel principe grande, che bravo principe grande, va’, principe grande, va” Il bambinetto si è fatto un bel giovanotto che aveva quattordici-quindici anni, oh, era l’età che aveva, ma un bel ragazzo. Allora la sua gente lo conoscevano perché, ma allora Petin Menin e l’han portato a casa, i suoi gli han fatto festa, puoi immaginarsi, era un principino come gli altri e quella gli ha tolto la maledizione, ha detto: “Va’, principe grande, bravo principe grande quello ci è stato, gli ha tolto la maledizione, vedi? Loro dicono “non” , sua mamma di Margherita, la mamma di, la nonna di Piera, loro ce la raccontavano, allora sua mamma diceva: “Eh, bisogna fare attenzione, non bisogna, le donne , quando sono incinte così che devono, non si devono burlare della gente, la regina si era burlata della signora, la signora non le aveva fatto niente e l’altra ha detto: Vi ho maledetto”, ha detto :”Va” e cosi aveva comprato un bambinetto e lo chiamavano Petin Menin. Petin Menin


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