Le mappe

Quando abbiamo avviato l’attività dell’Associazione, abbiamo prima di tutto sentito la necessità di porci davanti alla situazione attuale della borgata e del territorio circostante: quel borgo un tempo compatto, architettonicamente composto in modo armonico, si presentava ai nostri occhi fatiscente e non rispettato nella sua originaria possenza.
Il territorio circostante, un tempo quasi interamente adibito a pascolo, dopo l’esodo degli ultimi eroici abitanti montanari contadini, era stato impropriamente impiantato con specie non autoctone.

Per pianificare qualsiasi azione, sentivamo prima di tutto l’esigenza di sapere con chi avremmo potuto dialogare, per il futuro, per qualsiasi azione di ricostruzione della borgata e del paesaggio.
Le prime mappe raccolte, servivano dunque a capire la borgata, a fare un appello rispetto alla presenza o alla non presenza dei diversi edifici.
Lo stesso avremmo presto fatto per le proprietà terriere circostanti la borgata.
E così di seguito per le proprietà lungo la strada che dalle due vie porta a Ghio.
Lo stesso per il ripristino dei sentieri, come l’anello dal Biàl ai Chiòt derèi alla Seliera, come il vecchio sentiero per Assarti o come i sentieri che conducono alle diverse barme.

Per quanto attiene il collegamento con le Storie da Codighiu e con le preziose interviste rilasciate dai diversi testimoni, era altrettanto importante scrivere su una mappa tutta da creare i diversi toponimi giunti fino a noi. Moltissimi toponimi, purtroppo, invece, si erano già persi.

In questa prima fase del lavoro di ricerca, per tutta la parte attinente ai terreni e agli impiantamenti, il supporto del giovane agronomo Stefano Rapallino di Dronero è stato fondamentale.
Per quanto riguarda l’abitato, ha fornito le mappe utili lo Studio Case di Paglia di Alba e il geometra Salvagno di Dronero.

Raccogliere e produrre documentazione cartografica dettagliata è uno degli impegni dell’Associazione ed è naturalmente, appena agli inizi.

La mappa forestale

Rinaturalizzazione del sito Il dott. Stefano Rapallino fa presente che: Il tipo forestale che caratterizza i boschi oggetto d’intervento in cui ci sono le conifere è il “Rimboschimento del piano montano, (RI20X)”. L’impianto di conifere è stato realizzato probabilmente su terreni in passato gestiti a pascolo e derivano quindi da una formazione di origine antropica.…

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...