Altra ricchezza di queste storie è data dal frequente riferimento a quella biodiversità agricola che oggi si è in gran parte persa, oppure è nascosta e si potrebbe ancora cercare. Così sappiamo che a Ghio c’erano piante di mele Madamìn, di mele Bùte, di pere dla Ciapélo.
Sappiamo anche che il grano richiedeva, per evitare l’allettamento, due operazioni contrarie tra loro: “ambrundàr lu gran” e “desbrundàr lu gràn”, cioè creare delle interfile di circa 60 cm nei campi di grano in venivano piantati rami di faggio o di frassino aventi la funzione di sostegno.
Nelle storie, per la capacità del narratore di adattare a proprio favore la situazione, capita che questo o quel bambino della Borgata divenga personaggio del racconto e lo si incontra mentre porta al pascolo le mucche o le capre, esattamente come avveniva nella realtà.