Partecipazione al Roumiage a la Vierge Adoulourado di Coumboscuro

13 luglio 2025

L’Associazione Borgata Ghio ha partecipato all’evento Roumiage a la Vierge Adoulourado, organizzato da https://www.coumboscuro.org/centre_prouvencal/

IV Mistero Gaudioso

Luca, 21-32
Quando furon passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima di essere concepito nel grembo della madre.
Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la Legge di Mosè, portarono il bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella Legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore;  e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o di giovani colombi, come prescrive la Legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, che aspettava il conforto d’Israele; lo Spirito Santo che era sopra di lui, gli aveva preannunziato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Messia del Signore.
Mosso dunque dallo Spirito, si recò al tempio; e mentre i genitori vi portavano il bambino Gesù per adempiere la Legge, lo prese tra le braccia e benedisse Dio: «Ora lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola; perché i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli, luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israele».

Elena Rovera ha commentato in lingua occitana il IV Mistero Gaudioso

“Quando Maria e Giuseppe affidano il piccolo Gesù alle braccia del vecchio Simeone, uomo giusto e timorato di Dio, essi ripetono un rituale antico e perfetto, ben conosciuto anche qui nelle nostre Valli: affidano il bambino alla scuola della memoria, dove si insegna la virtù attraverso la parola.
Al bambino, per camminare verso il proprio futuro, occorre infatti il supporto di un sapere antico, quello custodito dai vecchi.

Se c’è un vecchio che racconta e un bambino che ama ascoltare, il fiume della memoria fluisce.
Perché il passaggio e la tradizione avvengono al meglio nella relazione diretta dove la parola e il contatto rendono facile la trasmissione.

Il vecchio racconta il proprio passato e ciò che il bimbo ascolta è il suo stesso futuro.
Simeone attende di prendere il bimbo tra le braccia, affinchè la sua vita sia compiuta e trovi significato definitivo: questa è da sempre l’attesa dei vecchi in tutte le società.
Allo stesso modo ogni bambino aspetta un vecchio che gli racconti le Storie della vita.
L’incontro, quando avviene, rende l’inizio e la fine uniti, vede il bambino e il vecchio procedere a piccoli passi, saldi mentre il loro sguardo spazia dal più antico ieri al più lontano domani.
Maria e Giuseppe ai quali la vita ha affidato il compito di crescere Gesù, sanno che le braccia di Simeone saranno fortificanti per il loro figlio”.

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