Presentazione della Mappa dei toponimi: Viro foj, vulto foj

Fiera degli Acciugai, Dronero
Domenica 1 giugno 2025  
Sala Milli Chegai – Teatro Iris

Associazione Borgata Ghio presenta

Dedicato a Michelino Ghio

La Valle degli spiriti liberi, proiezione.
Olivella Foresta e Diego D’Innocenzo
Il Giro dell’Acciugaio, il Sentiero e i suoi immaginari.
Elena Rovera
Le acciughe saltano ancora?

Piercarlo Grimaldi, antropologo, già Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo

Presentazione della Mappa dei toponimi, Viro foj, vulto foj
Elena Rovera

Immagini dell’evento

Programma

Proiezione in anteprima di un brano di sintesi del documentario
“La Valle degli spiriti liberi”
, attualmente in fase di montaggio.

Nella Valle Maira, incastonata tra le montagne del Piemonte, si cela una storia di migrazione, lavoro e dignità che ha attraversato generazioni.
La Valle degli spiriti liberi” racconta l’epopea degli acciugai, uomini e donne che, spinti dalla povertà e da un’irriducibile determinazione, lasciavano ogni inverno i piccoli borghi montani per raggiungere le pianure del nord Italia, vendendo acciughe porta a porta.
Attraverso le testimonianze dirette dei protagonisti di ieri e di oggi, il documentario restituisce una memoria viva fatta di carretti, dialetti mescolati, calli sulle mani e storie tramandate di padre in figlio.
Le immagini dei luoghi, i racconti de “Il Giro dell’Acciugaio” e la Fiera di Dronero si intrecciano con un tessuto narrativo fatto di poesia occitana, musica popolare e orgoglio contadino. È un viaggio nel tempo e nello spirito di una comunità che ha saputo trasformare la necessità in cultura e la fatica in identità.
Oggi quel mestiere è cambiato, ma vive ancora nei racconti, nei gesti, nelle feste e in quel suono inconfondibile della “baudetta” che ogni anno, come allora, annuncia la partenza di un nuovo cammino.

Collegamento in videoconferenza con gli autori

Olivella Foresta
Regista e autrice per Rai, ha firmato oltre 100 documentari, molti per il programma Geo (Rai 3), con uno stile che intreccia racconto naturalistico e umano. Laureata a Bristol in Studi sul Mediterraneo Antico, ha conseguito un Master in Antropologia Visiva alla London School of Economics. Ha lavorato per la TV britannica (Channel 4, Thames TV) prima di approdare in Rai. Ha girato in Kenya, Tanzania, Costa Rica, Russia, Laos, Giordania e Vietnam. Con Ali su Matera ha vinto il Premio LIPU ed è stata finalista al Festival di Ménigoute. Ha diretto anche la serie A spasso con te, incentrata su storie e incontri in carrozzina. È stata responsabile responsabile acquisizioni per Rai Cultura, selezionando circa 300 ore di programmi all’anno per Geo.

Diego D’Innocenzo
Regista e produttore, ha realizzato e/o prodotto oltre 100 documentari per la Rai e network internazionali come National Geographic International, Arte France, PBS USA, YLE, RTS, Radio Canada, France 3 e Tele3 Spagna. È specializzato in documentari storici ed etnografici. Ha diretto L’identità di Perón (RAI – Rede Globo), scritto soggetto e sceneggiatura di La Divina Politica di Dante (RAI – Arte – Histoire) e firmato Leonardo, l’uomo che salvò la scienza (RAI – France TV – PBS Thirteen). Ha inoltre prodotto e diretto una serie in tre parti sulla storia della scienza in India per Rai Due. Il suo lavoro si distingue per rigore narrativo e culturale, con una forte attenzione alla divulgazione storica.


Proiezione del trailer de IL GIRO DELL’ACCIUGAI 2024
IL GIRO DELL’ACCIUGAIO: il Sentiero e i suoi immaginari.
Elena Rovera

La vicenda storica degli acciugai, per essere compresa fino in fondo, deve essere raccontata insieme a diverse altre vicende, meno ricordate, ma che acquisiscono forza e significato, proprio come nodi di una rete, se vengono tra loro collegate.

Quando mi ricordo bambina, mi vedo seduta su un basso sgabello di legno, davanti a mio padre, anche lui seduto, che mi racconta una Storia. Che queste Storie abbiano lasciato un segno in me, lo prova il fatto che non è trascorso un giorno della mia vita in cui non mi sia ritornato alla mente uno di quegli intercalari melodici, a commentare quanto mi stava accadendo o ad indicarmi un comportamento da adottare.
Quando ho capito quale eredità mio padre mi avesse lasciato con le sue storie, lui non c’era più. Così, per qualche mese, ho ascoltato e registrato le stesse storie raccontate da mia madrina, Anna Rovera, classe 1909.

Codighiu è stato un luogo fortemente connotato dalla trasmissione orale del sapere.
Ogni prato, ogni barma, ogni sentiero aveva un proprio racconto segreto da custodire, del quale resistono tracce tra le pietre o nei boschi che chiedono di essere ancora ascoltate e tramandate.
Codighiu, la borgata che accoglieva, nutriva, proteggeva, è ancora oggi custode silenziosa di frammenti di un passato più antico dei racconti ufficiali.
Le sue case, oltre agli echi delle Storie narrate ai bambini, custodiscono risonanze di preghiere contadine e rituali tramandati spesso a bassa voce.

Ascoltare e tramandare è ciò che come Associazione stiamo cercando di fare: riconoscere segni, raccogliere testimonianze, salvaguardare saperi, trasmettere messaggi antichi.

E il sapere, soprattutto su queste montagne, è stato spesso custodito e tramandato da donne.
A Codighiu ricordiamo “Mirino”, Maria Gianti, classe 1871: metteva al servizio della comunità le sue conoscenze sulle erbe, le stagioni, i ritmi della luna. Conosceva le parole giuste da pronunciare al momento opportuno.
Altre donne, come Mirino custodi di un sapere popolare radicato nella terra, trattavano febbri, punture, slogature, paure con l’ortica e la preghiera, con il vino caldo, l’olio santo e con il sale con i gesti imparati osservando madri e nonne.  
Esse custodivano riti per propiziare la fecondità della terra, guarire o allontanare il male, che univano spesso elementi di cristianesimo popolare e antichi culti pagani.
Così il Pilone votivo era luogo di immancabile raccoglimento in preghiera, ma è proprio al primo Pilone tra Ghio e S. Margherita che, nelle vesti di un cane, una vecchia masca tendeva agguati ai ragazzi andati in visita alle fidanzate.
In sostanza, le donne erano i pilastri silenziosi su cui si reggeva gran parte della vita comunitaria.

Ricostituire partendo da queste presenze, capire che cosa ancora ci raccontano, è il compito che l’Associazione Borgata Ghio si è data.

Codighiu, nodo di una rete: l’Associazione si propone di trasformare IL GIRO DELL’ACCIUGAIO da evento di un giorno, a Sentiero permanente lungo il quale, chi lo desideri, possa incontrare gli echi di una storia antica.

Una storia antica in cui il sale è al principio di ogni cosa.
Il sale, che nasce dall’acqua e dal sole e cristallizza in forme perfette.
Il sale, che ha il potere di conservare e purificare, simbolo di ciò che allontana le energie negative e crea uno spazio puro, per ogni nuovo inizio.
Il sale, durevole e che non si deteriora, garantendo che ciò che viene iniziato avrà una base eterna.


“Le acciughe saltano ancora?” 

Piercarlo Grimaldi
Piercarlo Grimaldi è stato professore ordinario presso l’Università degli Studi di scienze gastronomiche di Pollenzo-Bra, dove ha insegnato Antropologia culturale e Antropologia della memoria. Dall’ottobre 2011 a settembre 2017 ha ricoperto altresì la carica di rettore dello stesso ateneo. Ha insegnato Antropologia culturale, Etnografia, Etnologia e Storia delle tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Torino e, successivamente, presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale. È direttore dal 1993 della collana Documenti e ricerche di etnologia europea, pubblicata dalla casa editrice Omega di Torino, dove ha tra l’altro curato la riedizione di testi classici dell’etnografia piemontese quali quelli di Estella Canziani, Costantino Nigra, Giuseppe Cesare Pola-Falletti Villafalletto e Agostino Barolo.
Insieme a Carlo Petrini e a Davide Porporato ha costituito i “Granai della Memoria” progetto scientifico e didattico di archiviazione multimediale di storie di vita, ispirato al suo maestro Nuto Revelli Il suo nome compare fra i testimoni qualificati incontrati da Paolo Rumiz nel corso del suo itinerario lungo il Po compiuto nel 2012, i cui esiti sono narrati nel libro di viaggio Morimondo (Feltrinelli, 2013).

Presentazione della Mappa dei toponimi, progetto Viro foj, vulto foj
Elena Rovera

A fine dell’incontro è stata presentata la mappa dei toponimi (Carto di Storie da Codighiu) realizzata dal Stefano Rapallino all’interno del progetto Viro foj, vulto foj

Riprese e supporto tecnico all’incontro: Michele Merlo

Con il Contributo di Fondazione CRC

Con il Patrocinio del Comune di Dronero

Partner dell’iniziativa
Terres Monviso
Comune di Celle di Macra
Consorzio Turistico Valle Maira
CAI  Dronero
Unitre Alba
CIFRA Danzateatro
Filieradarte
Agrispesa

fiera degli acciugai 2025

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