Cercheremo di realizzare un Atlante degli Immaginari nei quali la comunità si riconosce ed esprime la propria identità, attraverso la ricognizione, la descrizione e la rappresentazione del patrimonio territoriale, paesaggistico e culturale connesso ai luoghi;
• documentare e leggere le connotazioni dell’ampio patrimonio culturale e paesaggistico dell’area, rendendolo conoscibile e attrattivo per i potenziali turisti;
• rendere omaggio alla memoria collettiva di una Borgata che, con lo sviluppo economico del dopoguerra, come molti borghi della montagna italiana, si è svuotata, quasi a divenire fantasma o, quando se ne perdesse la memoria, a sembrare mai esistita;
• tramandare la ricca tradizione della Borgata Ghio e valorizzarla attraverso attività culturali e di condivisione dei saperi, che possano mettere le persone in connessione tra di loro e con il territorio circostante;
• incentivare e attrarre nuovi visitatori, valorizzando e promuovendo le peculiarità del territorio, le tradizioni e il ricco e variegato capitale;
• sensibilizzare e avvicinare le persone al patrimonio naturale e culturale del territorio;
• incentivare l’uso e il ricorso alla creatività nel rapporto con gli elementi ambientali, secondo la tradizione della Borgata.
Il progetto si basa sull’interazione e il dialogo di due elementi: la creatività e il territorio. L’iniziativa si pone pertanto in essere con l’obiettivo di rivitalizzare, portare alla luce e promuovere il territorio di Borgata Ghio e della Regione Moschieres. Il territorio viene inteso in senso ampio, non solo come contenitore passivo dei beni culturali e naturalistici, bensì soprattutto come generatore e contributore di idee, che forgia costantemente nuovi saperi, tradizioni e modi di vita.
Tale finalità si esplica attraverso l’arte e la creatività comunitaria, che diventa pertanto leva per lo sviluppo locale.
Il progetto si articola in due macroattività
SCUOLA DEGLI IMMAGINARI
La Scuola degli Immaginari si prefigura come un campo residenziale con cadenza annuale. L’attività prende spunto dal lavoro tipico degli acciugai, che andando e tornando nelle loro emigrazioni stagionali entravano in contatto con numerose culture e modi di vita differenti. Si facevano pertanto trasmettitori delle proprie tradizioni e della cultura montana in pianura e, al contempo, assorbivano le altre e le propagavano in Borgata.
L’attività si pone in essere dunque con un duplice obiettivo:
• trasmettere e dialogare con la tradizione e i saperi, anche attraverso l’utilizzo di nuovi linguaggi contemporanei;
• tramandare e accrescere la vena creativa della comunità, che possiede le sue radici nel territorio, tuttavia è aperta all’incontro con altre realtà, abbattendo i confini geografici e tessendo relazioni con altri territori ed esperienze.
La prima edizione del campo residenziale avrà luogo dal 1 al 4 agosto 2022 e avrà come tema la narrazione site specific e la creazione collettiva e sarà uno spazio libero, caratterizzato dalla diversità d’opinione e apertura mentale.
I partecipanti potranno essere infatti appassionati di teatro, di danza, di etnografia, studiosi di trasmissione orale della cultura, volontari pro loco, operatori del territorio, cittadini del mondo.
La guida artistica del campo sarà affidata al collettivo C.i.f.r.a. danzateatro di Torino, partner operativo nel progetto, che si occupa di formazione, ricerca e azione nel campo della danza, teatro e circo.
Momenti di restituzione
Durante il campo residenziale sono previsti due momenti di condivisione e coinvolgimento del pubblico.
Il primo evento in data ancora da definire, ospiterà nel pomeriggio un gruppo di ricerca etnografica nell’ambito musicale e artistico, che coinvolgerà attivamente i partecipanti nello svolgimento delle attività.
Il secondo sarà l’evento di restituzione conclusivo del campo residenziale dove i partecipanti avranno l’occasione di condividere con la comunità quanto appreso e approfondito durante gli incontri e le ricerche effettuate, attraverso un site-specific che rielaborerà le esperienze vissute, alla luce della risonanza che esse hanno prodotto.
Il tema sarà pertanto: Le risonanze.
ATLANTE DEGLI IMMAGINARI
L’Atlante degli Immaginari si configura come strumento di riconoscimento ed espressione del patrimonio creativo del territorio e della comunità.
L’Atlante raccoglierà:
• i documenti che esplicano il paesaggio, il patrimonio e i saperi che la comunità di Borgata Ghio e della Regione Moschieres riconoscono e che desiderano trasmettere alle future generazioni e alle nuove persone che decideranno insediarsi;
• le espressioni creative, attraverso le quali chi oggi vive o visita il territorio manifesta, esprimendo la propria partecipazione all’immaginario del territorio.
• la geolocalizzazione dei beni culturali, naturali e dei luoghi di interesse
Per la ricerca delle informazioni si utilizzeranno materiali e documenti storici, interviste, registrazioni e ricognizioni in loco. Per la compilazione, oltre alla realizzazione di descrizioni accurate e dettagliate, si creeranno e includeranno rappresentazioni pittoriche e grafiche.
Si tratterà di un Atlante visivo e sonoro, che sarà possibile consultare fisicamente presso la sede dell’Associazione in Borgata Ghio, che già ospita la Biblioteca. I visitatori avranno inoltre la possibilità di condividere opinioni, suggerimenti e arricchire l’Atlante.
Una mappa interattiva dello stesso sarà resa fruibile online e sarà presente anche sul sito dell’Associazione.
Presentazione dell’Atlante
Il 31 luglio si terrà il primo evento di presentazione e raccolta.
Il team multidisciplinare, che si occuperà della realizzazione dell’Atlante, coordinato da C.i.f.r.a. danzateatro si recherà sul territorio per condurre ricerche e analisi, intervistare gli abitanti, scattare fotografie. Il materiale prodotto verrà raccolto in un primo micro dossier, che sarà reso disponibile online e che rappresenterà la base dell’Atlante completo.
La data scelta, ultima domenica di luglio, ha un significato storico e sociale ben preciso nella Comunità di Ghio. La testimonianza di Ghio Michele, vivente, acciugaio in quel di Broni, oggi in pensione, ci spiega il singolare motivo per cui fu scelta l’ultima domenica di luglio come data per festeggiare la Madonna: “Alcuni anni fa, mi ha incuriosito il che la Festa patronale della beata Vergine della Natività venga ogni anno celebrata l’ultima domenica di luglio (il calendario ufficiale della Chiesa la colloca l’8 settembre). Avvicinai e chiesi chiarimenti a Don Rovera, canonica della Diocesi, scomparso qualche anno fa a 92 anni. La spiegazione la si trova lontano nei tempi, quando a Borgata Ghio vi erano tante famiglie e i capifamiglia, dopo il 15 agosto partivano per la vendita delle acciughe. Così si riunirono e fecero una petizione a sua eccellenza il Vescovo che, di buon grado, con un suo editto, concesse di anticipare la festività e soddisfare così il desiderio di tutta la Borgata”.