” […] un’altra volta suo papà ha detto: “Venite, andiamo a fare la legna”, e quel grande ha detto; “Vado di nuovo da madrina.”
E’ andato di nuovo da sua madrina , ah, sua madrina dice che era lì che metteva a cuocere le castagne, la castagne cotte e allora la madrina dice che ha detto: “Te , ogni tanto lascia poi cadere una castagna e trovi poi di nuovo la strada.”
E quello grande si è messo le castagne in tasca, ma, sì che ci ha pensato, ma loro andavano e lui lasciava cadere una castagna e il piccolino, sai, una volta noi le castagne non erano come adesso, non dargliele, erano il più bel pasticcino e il più piccolino le mangiava. E sono andati là, suo papà è andato a fare il bosco e loro li ha lasciati, à dì: “Voialtri state lì, io vado a fare il bosco là, poi vi chiamo, poi andiamo poi a casa”.
E ma si faceva notte, il piccolino: “Andiamo a casa, perché il papà non ci chiama, non ci avrà chiamati, e io voglio andare a casa ”
E quell’altro, il grande, ha detto: “Vieni, io ogni tanto lasciavo cadere una castagna.” Allora ha detto : “Ma tu, eri tu che lasciavi cadere le castagne?” Chiel à dì : “Eh, già.”
“Oh, io se le trovavo le mangiavo.”
Oh, non trovavano più la strada.[…]”
da Quello che ha menato a sperdere i fièt, Storia da Codighiu raccontata da Anna Rovera, classe 1909
