Relazione tecnica “Achei da Codighiu” 2023

La società Acta Progetti è stata incaricata dall’Associazione Culturale Borgata Ghio di catalogare le carte di proprietà di Elena Rovera, Silvia Rovera e Piercarlo Rovera.

Onorata della fiducia accordata, porge un ringraziamento speciale a Elena Rovera, che ha fornito utili informazioni per meglio comprendere certi documenti.

Si è considerato opportuno procedere con un intervento di schedatura analitica, foglio a foglio, della documentazione, sia di quella su supporto cartaceo, sia di quella in formato digitale.

La schedatura analitica concerne ogni “unità archivistica” e prevede la compilazione dei campi obbligatori secondo gli standard archivistici internazionali su database (Excel o Access o altro specifico). Terminate le operazioni di schedatura si procede alla redazione di un inventario “ragionato” che si traduce infine in un file di testo in Word per agevolare la lettura del consultatore. Per inventario ragionato si intende organizzare in modo logico la struttura del fondo.

In questo caso non si tratta di un fondo, ma di una raccolta di documenti appartenenti a persone della Borgata Ghio, più difficile da organizzare proprio per questo motivo.

Nel caso specifico, nelle operazioni di schedatura, sono state rilevate le seguenti informazioni:

  • Datazione completa (giorno, mese e anno iniziali e, ove necessario, giorno, mese e anno finali). Va anche detto che per i documenti privi di data si è cercato di attribuire un periodo di datazione il più circoscritto possibile. Si precisa infine che per le fotocopie si è indicata la data presente sulla fotocopia stessa.
  • Titolo dell’unità archivistica, che può essere originale o attribuito (quando l’originale manca o è incompleto)
  • Contenuto, ovvero il campo di descrizioni più dettagliate nel caso il titolo non sia sufficientemente esaustivo
  • Note, ovvero il campo in cui aggiungere eventuali informazioni integrative
  • Aspetto fisico del documento o descrizione estrinseca della tipologia (fascicolo, volume, foglio, ecc., ma anche file e cartella di file per i documenti digitalizzati).

Sono stati anche inseriti due campi contenenti informazioni fornite da Elena Rovera:

  • il riferimento all’albero genealogico
  • il riferimento alla famiglia di appartenenza delle persone citate nei documenti.

Va altresì specificato che a ogni unità archivistica è stato attribuito un numero identificativo di schedatura (univoco per ogni unità), apposto anche sulla camicia del documento (o sul file digitale) e che dovrà essere sostituito da quello definitivo, non appena l’associazione potrà confermare il lavoro eseguito.

Terminata la schedatura, è stata realizzata la struttura logica informatica organizzando le unità archivistiche in raggruppamenti omogenei, denominati serie archivistiche, e all’interno di essi si sono collocate le unità in ordine cronologico.

Il risultato finale è quello descritto qui di seguito e consta di tre insiemi documentari denominati “Raccolte” perché le carte, come detto, non costituiscono un vero archivio.

Il lavoro successivo ha riguardato il riordino fisico dei documenti secondo l’ordine dato sul database.

È stato prodotto anche un inventario organizzato e strutturato logicamente, che al momento è al vaglio dell’associazione per le opportune verifiche e che, pertanto, non è definitivo.

Gli insiemi documentari/Raccolte sono tre: la raccolta documentaria di Elena Rovera (la più consistente), quella di Piercarlo Rovera e quella di Silvia Rovera.

1. La Raccolta documentaria di Elena Rovera

è assai ricca e consistente: le schede archivistiche sono 234, con estremi cronologici che vanno dal 1842 al 2021.

Questo insieme può definirsi “ibrido” perché la raccolta include sia documenti cartacei (la maggior parte) sia documenti digitali (file degli alberi genealogici, frutto di un grande lavoro fatto proprio dalla signora Elena, nonché fotografie digitalizzate).

Un altro notevole lavoro fatto da Elena Rovera riguarda gli atti di Stato civile (estratti dai registri anagrafici presenti in fotocopia) utilissimo per individuare le persone, che spesso hanno lo stesso nome e che quindi sono identificabili e “collegabili” alla propria famiglia solo attraverso le date di nascita, di matrimonio o di morte. Va specificato che dallo stesso atto (documento) spesso derivano più schede archivistiche perché, ad esempio, oltre l’atto di nascita sono presenti le annotazioni riguardanti il matrimonio e la morte di quella persona.

La maggior parte dei documenti schedati sono atti notarili: vendite, cessioni, affitti attraverso cui si delinea la storia degli acciugai e delle loro famiglie, in certi casi sfociati anche in liti tra membri della stessa famiglia o di famiglie diverse.

Da molti documenti si evincono le informazioni sulle attività degli acciugai, dei loro spostamenti e dei loro guadagni, ma l’analisi di questi aspetti è compito degli storici, il compito degli archivisti è quello di agevolare loro il lavoro.

La raccolta concerne anche documenti appartenenti alla sfera più personale degli individui, in particolare sono attestati scolastici e fogli di congedo militare, che testimoniano anche vicende storiche nazionali.

Nel complesso l’organizzazione data a questa Raccolta è la seguente:

  • Atti di vendita
  • Atti di affitto
  • Cessioni, quietanze, permute
  • Testamenti
  • Cause e liti
  • Procure
  • Scritture private
  • Ricevute e quietanze
  • Catasto
  • Imposte
  • Polizze incendi
  • Fogli di congedo militare
  • Documenti scolastici
  • Documenti privati
  • Documenti di stato civile
  • Alberi genealogici
  • Bollettino parrocchiale
  • Immaginette sacre
  • Fotografie

2. La Raccolta documentaria di Piercarlo Rovera,

pervenuta in formato esclusivamente digitale (in formato PDF).

Sono state individuate 17 unità archivistiche, con estremi cronologici dal 1736 al 1897. I più antichi sono documenti notarili: quietanze, testamenti, atti di vendita, tra questi spicca però un quaderno molto interessante che riporta i conteggi relativi all’acquisto e alla vendita delle acciughe. Le date riconosciute sono 1879-1881, ma il dato più interessante è la provenienza geografica delle acciughe: arrivavano da Gibilterra, dalla Francia e dalla Sicilia; pure la loro distribuzione sul territorio non era solo piemontese.

3. La Raccolta documentaria di Silvia Rovera

pervenuta in formato esclusivamente digitale.

La maggior parte sono documenti degli anni Trenta del Novecento riguardanti Giovanni Rovera e Maria Rovera (tra cui alcune lettere personali a lei inviate). Sono, però, anche presenti pagine di un quaderno con appunti di contabilità e due ricette: quella dei peperoni arrostiti e quella delle polpette di fegato.

A completamento del lavoro fatto, sono stati digitalizzati i documenti cartacei, al fine di legare la scheda di descrizione archivistica direttamente all’immagine del documento. Il database e le immagini saranno riversati su un software di nuova generazione e messi online collegati al sito istituzionale dell’associazione. Questo permetterà sia la fruibilità totale di questi preziosi e interessanti documenti sia la loro valorizzazione.

Marinella Bianco e Rosanna Cosentino

10 GIUGNO 2023

Il progetto Achei da Codighiu è stato finanziato dalla Regione Piemonte per il 2023, per schedare, strutturare, inventariare, condizionare ed etichettare l’archivio in possesso dell’Associazione.

ARCHIVIO INFORMATIZZATO

Lo stesso archivio è consultabile su Memora la piattaforma web della Regione Piemonte per catalogare e valorizzare il patrimonio culturale presente sul territorio piemontese.

2 pensieri riguardo “Relazione tecnica “Achei da Codighiu” 2023

  1. Sono veramente ammirata del lavoro della Signora Elena, che ha raccolto i documenti, ma anche di quello dell’archivista, che li ha catalogati e ordinati.
    E soprattutto condivido il loro impegno nella conservazione della memoria.
    Memoria familiare, in questo caso, ma anche memoria che si amplia e acquisisce senso nella ricostruzione di un contesto umano, sociale, produttivo

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