Testimone: Anna Rovera nata a Dronero il 27/02/1909, morta a Bra nel maggio del 2002
Intervistatrice: Elena Rovera
Luogo e data della registrazione: Bra, 13 marzo 1996
Una volta c’era il Sarvanòt e c’era una ragazzina, si chiamava Giannina. E il Sarvanòt si era innamorato di Giannina è l’avrebbe voluta prendere. E difatti un giorno l’ha invitata giocare, l’ha invitata, a dì “Vieni a mia casa”, senza dirgli niente, ma quando è stata a sua casa, non l’ha più lasciata andare a casa sua. A dis “No, io sono solo, tu devi stare qui con me, basta che mi fai solo da mangiare e mi lavi le robe”. E Giannina l’aveva attaccata a un piede con una catena, quella non poteva più andare via. E i suoi a casa aspettavano Giannina, aspettavano Giannina e Giannina non veniva più. “Oh, han detto”, ma chissà dove è andata”.
Finché è passato del tempo, il Sarvanòt aveva già preso confidenza, e Giannina gli ha detto: “Guarda, io adesso ci ho tante robe, tante robe tue, ti sei cambiato o cosa, io devo andare a lavare alla fontana” e il Sarvanòt ha detto “Bé, non vai via”? “No, no io no vado via, io vado alla fontana.” “Tu vai alla, fontana, ma intanto io ti ho messo una catena al piede e ha detto “Se prova ad andar via , non può, perché con la catena..”.
E mentre la ragazza era là alla fontana, a me mi sembra che sia stato lassù al Baciàs, che il Sarvanòt fosse stato a Chiòt de Rei nella roccia, e la ragazza sia stata al Baciàs, e anche i nostri cantavano “E’ venuta al Baciàs a lavare”; mentre è passato suo fratello, ha di: “Oh, Giannina, ha detto , e ma tu sei qui; e ma, noi ti abbiamo cercata dappertutto “E voialtri mi avete cercata, ma il Sarvanòt mi ha presa e mi ha portata a sua casa e non mi lascia più uscire” “E ma adesso”, ha detto “Vuoi venire a casa?”
“Certo, ha detto Giannina, io voglio andare a casa, ma guarda che mi ha attaccato con la catena, al piede” “Oh – suo fratello ha detto – aspetta a me, che tu devi andare sempre a casa del Sarvanòt perché…” E Giannina, suo fratello è andato a prendersi l’accetta, l’àppio, è andato a prendere l’accetta, ha detto “Spetta a me” l’ha tagliata, ha tagliato la catena di ferro, ha tagliato la catena di ferro e poi quella catena l’ha attaccata alla pietra, dove sai che c’erano le pietre, a quella pietra, la lavùira, l’ha attaccata e il Sarvanòt ogni tanto tirava “Oh Giuanina, ses ancà?”, tirava “Oh Giuanina, ses ancà?”: e invece lui l’aveva attaccata alla pietra.
E Giuanina era andata sua casa con suo fratello, il Sarvanòt ha aspettato, ha aspettato, quello veniva già notte, si sarà anche detto, tirava e diceva “Giuanina ses ancà?”. Beh, va a vedere : Giuanina non c’era più, si era staccata . “Oh, ma guarda che me l’ha fatta, me l’ha fatta, Giuanina!” E allora, come ha fatto? E’ andato là sotto la casa di Giuanina, perché sapeva che… “Giuanina, dame i miei patriòli”, perché credeva che gli avrebbe portato le sue robe: dice “Io la prendo di nuovo” ” Dame i miei patriòli, se no mi dau fùeg a la tua caso” Giuanina lo sentiva “Giuanina, dame i miei patriòli perché mi dàu fùeg a la tua caso “. E Giuanina ha preso le sue robe, le ha legate tutte insieme, legate, e poi dal balcone le ha gettate “Te’ i tuoi patriòli”, le ha gettato i patriòli; ma lei non è più scesa e da sola non andava più, perché il Sarvanòt la prendeva.
E così è stata finita.
